Un recente test effettuato da AppQuality ha rilevato quanti click sono necessari per concludere un contratto energetico online.
Scagli la prima pietra chi non ha mai sentito parlare del termine “Challange”!
Difficilmente passano inosservate quando il fenomeno diventa virale, finendo per intasare le proprie bacheche social, ritrovandosi svariati contenuti con la medesima azione.
Devi sapere che di recente è stata svolta un’interessante #clickchallenge, senza ombra di dubbio meno virale, ma che ha messo il focus su una tematica alquanto curiosa nel mondo dell’energia elettrica e del gas, ovvero: quanti click servono per cambiare un contratto di fornitura interamente online?
AppQuality è la piattaforma che ha realizzato questo test, per chi non la conoscesse si tratta di una piattaforma che testa app, siti web, chatbot e ogni altro prodotto digitale attraverso una community di tester professionali a livello mondiale.
#clickchallenge
Nel caso specifico il test è stato effettuato tra il 19 e il 26 maggio, dov’è stato richiesto ai tester di effettuare un cambio fornitore, mettendo a confronto 18 aziende del settore energetico e calcolando il numero di click necessario per concludere la procedura interamente online, senza l’intervento di un umano.
Tra le 18 aziende che sono state sottoposte al test 6 erano full digital, le altre 12 invece possiamo definirli “fornitori tradizionali”.
Le 18 compagnie sono state: A2A, Acea, Edison, Enel, Engie, Eni, Eon, Green Network, Heracomm, Illumia, Iren, NeN, Pulsee, Sorgenia, Tate, Vivigas, WeKiwi, WithU.
Tra l’altro, l’obiettivo del test, non era solamente contare il numero di click ma anche valutare altri parametri, come:
- la soddisfazione;
- l’usabilità;
- il design;
- la capacità informativa;
- l’affidabilità.
che il tester interessato ha riscontrato durante la procedura di sottoscrizione del contratto online!
I risultati
Per ottenere un’analisi quanto più precisa e chiara la stessa piattaforma ha suddiviso i risultati sia per aziende tradizionali che per full digital.
Clamorosamente i dati non si sono discostati più di tanto tra tradizional e digital, ad eccezione di uno: quello dell’affidabilità.
Difatti, le aziende tradizionali hanno ricevuto un voto medio di 5,2, mentre quelle full digital si fermano a 4,5.
Questo risultato, con molta probabilità, è dato da 3 fattori determinati:
- la poca diffusione del brand;
- la sicurezza dei consumatori nel concludere acquisti online;
- mancanza di garanzia per il cliente finale.
Seppur il periodo pandemico che abbiamo, e in qualche modo stiamo ancora attraversando, ha dato una netta accelerata al rapporto con il mondo digital, senza ombra di dubbio abbiamo ancora tanta strada da fare in merito alla considerazione che internet possa essere un luogo sicuro dove concludere i propri acquisti.
L’influenza negativa in merito sono sicuramente i continui tentativi di truffa di cui puntualmente si sente notizia. Basti considerare che solamente nel 2020 la Polizia di Stato ha registrato un incremento del 90% delle segnalazioni e denunce inerenti truffe online.
Tornando alla #clickchallenge, e al dato più curioso di tutto il test, ovvero quello della media dei click.
I tester coinvolti hanno registrato una media di 33,8 click per concludere un contratto online con i fornitori tradizionali. Con alcune aziende sono stati necessari solamente 28 click, con altre si è toccato il picco di 40 click.
Minori click invece per le aziende full digital, anche se il dato non si scosta più di tanto: la media registrata è stata di 29,8 click, con una range tra i 21 e 42 click!