Oltre il mercato tutelato e il mercato libero esiste anche un terzo mercato meno conosciuto, quello di salvaguardia. In questo articolo approfondiamo la sua conoscenza e il perché è meglio stargli alla larga.

Molti di noi hanno sempre sentito parlare di mercato tutelato e libero e la relativa diatriba: ma quale conviene di più?

In realtà non sono gli unici mercati presenti nel mondo delle utenze di energia elettrica e gas, in quanto nel corso degli anni ci si è dovuti adattare alle condizioni di mercato che si presentavano, come quello delle morosità.

Un altro dei mercati nel mondo delle utility è quello di salvaguardia. A differenza dei primi due è un mercato in cui non si può scegliere se aderire o no, né tantomeno è possibile scegliere il fornitore.

Ma allora cos’è questo mercato di salvaguardia?

Cos’è il mercato di salvaguardia

Come dicevamo il mercato di salvaguardia non si sceglie, ma è stato creato per fronteggiare un problema legato alle morosità e al rischio di insolvenza dei clienti finali.

Nello specifico la fornitura di salvaguardia è dedicata solamente alle utenza non disalimentabili o alimentate in bassa e media tensione con più di 50 dipendenti o un fatturato annuo superiore a 10 milioni di euro che sono rimasti senza un contratto di fornitura.

Rimanere senza un contratto di fornitura è possibile se la società di vendita con cui si ha attivo il contratto di fornitura effettua la cessazione amministrativa del contratto, slittando cosi di fatto l’utenza nel mercato di salvaguardia.

I motivi della cessazione del contratto possono essere principalmente di due tipi:

  • Per bollette non pagate, quindi morosità;
  • Il cliente finale è rimasto senza fornitore.

A seguito di queste due casistiche, determinate tipologie di utenze non possono essere cessate. Per poter garantire continuità del servizio di fornitura è stato istituito il mercato di salvaguardia, ma con delle tariffe particolari.

I fornitori e le tariffe di salvaguardia

Fin qui si è compreso come il mercato di salvaguardia è una tutela per gli utenti finali, in quanto da una parte li tutela mantenendo la continuità nell’erogazione del servizio.

Come accennato in precedenza nel mercato di salvaguardia non si può scegliere il proprio fornitore, in quanto non sono previsti dei cambi autonomi verso questo regime.

I fornitori del Servizio di Salvaguardia non sono stabilite dall’Autorità, come avviene per il mercato di maggiore tutela, ma sono il risultato di un’asta al ribasso che viene espletata ogni due/tre anni da Acquirente Unico (gruppo GSE), sulla base di un regolamento definito dall’Autorità.

Il ribasso è il parametro di aggiudicazione, in quanto proprio una peculiarità del mercato di salvaguardia è proprio quello delle tariffe.

Difatti, visto e considerato l’alto rischio di morosità dei clienti che fanno parte di questo regime, lo stesso viene compensato attraverso un sovrapprezzo, chiamato parametro Omega (Ω).

Nello specifico il prezzo di riferimento per le tariffe è il PUN (prezzo unico nazionale) a cui va aggiunto il valore omega. Così facendo si ottiene il prezzo finale per la spesa materia energia di ogni singolo chilowattora.

Il valore del parametro omega, per il biennio 2021-2022, varia da un minimo di 0,017€/kWh in Lombardia, fino ad un massimo di 0,0266€/kWh in Calabria.

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