Nonostante l’emergenza nazionale abbia ostacolato il normale svolgimento delle attività di controllo, sono continuate le azioni a tutela dei consumatori. Grazie all’azione congiunta tra Guardia di Finanza e l’Autorità ARERA, importanti numeri raggiunti nel 2020 e nuovi obiettivi per il 2021. Approfondiamo in questo articolo!
Continua l’attività incessante dell’Autorità, che regolamenta anche i settori di energia elettrica e gas, difatti, grazie alle operazioni congiunte con la Guardia di Finanza, nel 2020 sono stati recuperati circa 14 milioni di euro di somme, a cui si vanno ad aggiungere oltre 9 milioni di euro di sanzione elevate.
Le operazioni messe in campo
Principalmente le operazioni messe in campo hanno riguardato il recupero di conguagli a favore di clienti finali per errate fatturazioni, non solo per il settore dell’energia elettrica e gas, ma anche per quello idrico, dove si è riscontrato un errore medio di 80€ ad utente!
Ma non solo bollette, il focus è stato anche in merito a controlli documentali, che hanno permesso di poter per assicurare il rispetto della regolazione e delle norme vigenti.
Insomma, una ricognizione totale sulle oltre 800 società di vendita, che ha permesso di raccogliere maggiori informazioni. Le stesse torneranno utili per l’organizzazione dei prossimi interventi da mettere in campo, anche in vista dell’eliminazione del mercato di maggior tutela.
Oltre 24 milioni di euro
Come hai visto sopra, grazie all’intervento di ARERA, sono stati notevoli i risultati ottenuti per i consumatori.
Se consideriamo anche gli oltre 10 milioni recuperati, nel 2020, grazie al servizio di conciliazione, saliamo ad oltre i 24 milioni di euro che potevano finire “erroneamente” nelle tasche della società energetiche a discapito dei consumatori!
Senza ombra di dubbio numeri che fanno riflettere molto di come i consumatori debbano districarsi all’interno del mercato delle utility e di come la comunicazione fornitore-consumatore ha enormi margini di miglioramento.
Tuttavia, tutto ciò richiede anche del tempo e con molta probabilità in un primo momento, parte dei consumatori coinvolti nelle varie problematiche, hanno dovuto anche pagare per non vedersi cessare il servizio di fornitura e peggiorare ulteriormente la situazione.